Ciao dagh e grazie per il tuo intervento. Una cosa che non ho indicato prima è di specificare, se volete il grado di copertura che abbiamo ( totale o parziale ) riferito al "mezzo"come lo definisci: mi pare di capire che dovremmo essere tutti completamente scoperti. Mi sembra che il punto centrale del tuo intervento sia questo:
"Come altri ho riscontrato un certo
allungamento del tempo che mi ci è voluto per arrivare
all'orgasmo..ma..sinceramene a me non dispiace affatto!!! Ma la cosa
piú piacevole è stata senza dubbio la sensazione di controllo che avevo
finalmente sull'arnese e sul mio piacere. Da quel che mi ha spiegato
l'urologo che mi ha operato il frenulo che era troppo corto diventava
ipersensibbile trasmettendo al cervello sensazioni un pó troppo
forti..e a volte anche dolore...questo a volte poteva causare una
eccessiva rapiditá ma e sopratutto un difficoltá nel godimento
dell'atto sessuale. Effettivamente aveva ragione..adesso prima di
arrivare all'orgasmo ci sono vari gradini di piacere..fino ad arrivare
al culmine."
Questo aspetto è rilevante e coincide in parte con l'analisi che mi propose un anno fa un dermatologo, sostenendo che l'ipersensibilità che provo ( sono stato operato ben undici anni fa ..) non deriva dall'intervento ma dal fatto che avevo un frenulo corto e che il pene era rimasto coperto quasi completamente per 20 anni e con un prepuzio abbondante. Quindi secondo lui è necessario ripristinare un nuovo equilibrio, "irrobustendo"il glande con abbondanti dosi di sesso per abituarlo alla nuova condizione. Se non bastasse ricorrere ogni tanto a qualche pomata o crema con un effetto anestetico.
Non posso confutare questa teoria perchè non sono in grado di dire quando avrò la mia prima volta e le esperienze successive ( una non basta ).
Io al contrario di te ho avuto un post-operatorio lungo, da un punto di vista medico seguito pochissimo e male. Il risultato finale è che la parte ha cicatrizzato male e in modo antiestetico.
Noto che poi non è tanto l'intervento in sè ad essere un problema, ma come viene e questo dipende in larga parte da come viene eseguito.
Scorrendo in rete altre testimonianze ho letto che la maggior parte delle persone è soddisfatta dell'esito e tranne forse un lieve calo di sensibilità, ne ha tratto dopo vantaggi.
Una percentuale più piccola ma presente ha riscontrato più o meno lo stesso tipo di problemi che ho io, in alcuni casi maturando una vera e propria sofferenza e disagio per l'aspetto finale e l'alterazione della sensibilità, scomodità comprese.
Le alternative sono tre:
1) tenerselo così ( ma mi è quasi impossibile );
2) fare un nuovo intervento di ritocco, cosa che alcuni hanno fatto per rimuovere i segni della vecchia cicatrice ma c'è il rischio che si riformi tutto come prima ( e diversi che lo hanno fatto poi non hanno risolto nulla ma hanno avuto l'aggravio di un'operazione in più e altra pelle in meno );
3) ricorrere a tecniche di allungamento e crescita forzata della pelle del prepuzio rimasta ( o del fusto ) senza ricorrere alla chirurgia, tramite una serie progressiva di gusci e protezioni da portare sotto gli abiti anche collegate a clip elastiche e che variano a seconda delle fasi della crescita: strada che pare offrire un risultato soddisfacente e sicuro a patto che la tensione acui si sottopone la parte sia moderata ma che richiede 4 anni di tempo per avere una nuova copertura completa. E pazienza e molta costanza.
Infine ho letto in rete un estratto del libro che indichi. Mi sembra molto interessante e "apre"parecchie strade diverse rispetto a come comunemente viviamo e pensiamo il sesso.
L'autore poi si interessa di moltissimi altri argomenti!