"Un maschio, bianco, età intorno ai 25 anni, venne trovato morto nella sua stanza d'albergo. il cadavere era completamente nudo ed era in posizione supina, il capo era alzato da terra poiché una cordicella di cuoio era stretta intorno al collo e legata ad una maniglia. intorno a lui vi erano delle riviste pornografiche. Un'attenta indagine medico legale chiari che non si trattava nè di suicidio e nè di omicidio."
Come è possibile che un medico legale o un investigatore si trovi davanti a una morte, avvenuta apparentemente per impiccagione, o tecnicamente per asfissia, senza prove evidenti di un omicidio e in privazione totale di indizi atti ad avvalorare la tesi del suicidio?La spiegazione, per quanto drammatica e sconvolgente, è in realtà terribilmente semplice, la vittima stava cercando solo una gratificazione sessuale attraverso l'utilizzo di una pratica erotica piuttosto deseuta ma in netta crescita, e terribilmente pericolosa, anche se esaltante, l'Asfissia AutoErotica.
Recenti studi dell'FBI dimostrano che la morte per asfissia oggi costituisce il 6,5% delle cause di morte per decesso autoindotto che viene a interessare giovani adolescenti in cerca di esaltanti emozioni, e che rappresenta, da sola, almeno il 31% dei moventi di impiccagione o apparente suicidio. Il fenomeno, in netta crescita, ha registrato negli Stati Uniti 250 casi nel 1979, saliti drammaticamente a 500/1.000 casi nel 1983.
Naturalmente, per ovvi motivi, non sempre è possibile determinare con certezza le reali cause della morte o identificare il numero esatto dei decessi riconducibili a questa categoria, il che spiega l'estrema flessibilità delle statistiche, ma appare evidente che la tendenza è in costante aumento. Non si conosce dunque il numero esatto delle persone decedute nel corso dell'espletamento di queste pratiche erotiche, né il numero di soggetti che ne fanno regolarmente uso, ma si sa per certo che il feomeno interessa comunemente maschi compresi nell'età adolescenziale tra i 12 e i 25 anni, per almeno il 71% dei casi accertati.
Gli aspetti medico legali che possono indurre gli investigatori a sospettare eventuali casi di morte per AutoAsfissia Erotica sono generalmente: strangolamento, impiccagione, legacci da strangolamento, soffocamento e compressione del petto. E più genericamente: decessi sospetti avvenuti per infarto, colpo apoplettico o assideramento, che potrebbero parimenti essere riconducibili alle più comuni pratiche autoerotiche.
Ultimamente le modalità di esecuzione di queste particolari attività di autogratificazione sessuale vengono parificate anche a una serie di fenomeni minori, tutti estremamente pericolosi e in grado, se applicati in mancanza di condizioni di sicurezza, di condurre alla morte del soggetto per: compressione del collo o del torace, esclusione dell'ossigeno, chiusura delle vie aeree, elettrocuzione e inalazione di gas, assunzione di veleni, eccitanti, sedativi o dopanti, miscugli di sostanze tossiche o non tossiche ma pericolose se mischiate assieme, somministrazione incontrollata di anestetici, bondage o giochi erotici estremi di ruolo e di coppia. Tecnicamente la sindrome dell'Asfissia AutoErotica viene descritta dagli esperti come "impiccagione eroticizzata e ripetitiva", meglio conosciuta come Asphyxophilia.
Si tratta, in pratica di una sorta di parafilia che consiste nel gratificarsi sessualmente tramite strangolamento o asfissia. La pratica si basa sulle sensazioni estremamente eccitanti che si ottengono sottoponendosi a strangolamento o impiccagione parziale durante la masturbazione, ma è un fatto che ove questa procedura di asfissia, autoindotta o provocata, non venga interrotta in tempo, esiste il rischio concreto di giungere alla morte del soggetto, o a gravi stati di incoscienza causati dall'interruzione dell'ossigeno al cervello.
Queste pratiche autoerotiche piuttosto atipiche si ottengono comunemente inserendo la testa in un sacchetto di plastica, o stringendo il collo in legacci da strangolamento, o ancora attraverso l'induzione di corrente elettrica, areosol o propellenti vari di natura chimica.